I taccuini di Tarrou – 422

Non c’è un solo momento, uno solo, in cui io non sia presente a me stesso, in cui non abbia la consapevolezza di essere, di esistere. Sono prigioniero del mio io, del mio abisso, del mio sottosuolo.

Dimenticare se stessi e la propria esistenza, evadere dal proprio io, dal proprio abisso, dal proprio sottosuolo, che tutto inghiotte e ottenebra, è il principale beneficio dell’amore. L’amore libera, l’amore salva, ed è vero, come scrive Nietzsche, che rivela la parte migliore di noi stessi. Ciò che solitamente rappresenta un’eccezione, talvolta persino un miracolo, con l’amore diventa una condizione permanente. L’amore rende migliori.

È straziante, torturante sapere tutto questo senza viverlo, vederlo riflesso negli altri essendone escluso. Ci si sente peggiori di quanto si è realmente; ci si attribuisce colpe che non si hanno. Ci si condanna ingiustamente a morte.

I taccuini di Tarrou. Un altro anno di resistenza , , , , , ,

Informazioni su Simone Germini

Classe 1989, dopo il diploma di liceo scientifico mi iscrivo alla facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, dove mi laureo nel luglio del 2015 con la tesi «Figlie della crisi. I personaggi femminili di Heinrich von Kleist», pubblicata sulla rivista «Le rotte - Il porto di Toledo». Sempre presso lo stesso ateneo, nel settembre del 2017, conseguo la laurea magistrale in Filologia Moderna, con la tesi «Con le parole guerra alle parole. Linguaggio e scrittura in Carlo Michelstaedter». Dal 2012 al 2018 sono stato caporedattore del blog «Freemaninrealworld». Insieme con Lorenzo Pica, Raffaele Rogaia e Marco Zindato ho fondato il sito iMalpensanti.it. Sul blog «Bazzecole» i maldestri tentativi di scrittura creativa. Per info e contatti simonegermini@yahoo.com.

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